
Giovedì 7 marzo 2013, presso la Sala Guizzardi della Camera di Commercio di Macerata, si è tenuta la presentazione della ricerca "Indagine sugli esiti occupazionali dell'Alternanza Scuola-Lavoro".
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Il progetto Alternanza Scuola-Lavoro, attivo dall'anno scolastico 2004/2005, ha lo scopo di avvicinare i giovani tra i 15 e i 18 anni al mondo del lavoro attraverso uno stage di tre settimane presso enti o aziende, per dare loro sia la possibilità di acquisire conoscenze e competenze utili per un futuro lavorativo, sia per favorirne l'orientamento non solo in relazione ai successivi eventuali studi ma anche in relazione alle future scelte lavorative.
Con la collaborazione congiunta di tutti gli attori (Camera di Commercio di Macerata, Provincia di Macerata, Ufficio Scolastico Regionale, Associazioni, Imprese, Scuole, Docenti, Studenti), l'iniziativa dà l'opportunità al tirocinante di vivere appieno un'esperienza attiva all'interno di un contesto di lavoro, cercando di colmare così le distanze tra istruzione e formazione professionale.
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Il convegno si è aperto con l'intervento del Vice Presidente della Camera di Commercio dott. Mario Volpini, che ha tracciato il percorso storico del progetto e dei suoi sviluppi sino ad oggi, ribadendo la volontà dell'Ente di consolidarlo nei punti di forza e di perfezionarlo nei punti di debolezza.
L'On. Paola Mariani della Provincia di Macerata, condividendo l'impostazione data al percorso, ha confermato la collaborazione del suo Ente e ha ribadito la necessità di una continua formazione da parte degli studenti per raggiungere l'obiettivo di entrare nel mondo nel lavoro.
Da qui l'esigenza di compiere attività di tirocinio per acquisire non solo conoscenze ma anche per farsi conoscere ed apprezzare dalle aziende e superare il gap dovuto all'inesperienza.
Per mezzo della ricerca, svolta dalla dott.ssa Chiara Mantini, laureata in pubblicità e comunicazione d'impresa presso l'Università degli studi di Macerata, che ha a lungo illustrato gli esiti, si è indagato sui risvolti che il progetto ha avuto nel corso degli anni, su come lo stesso abbia potuto influenzare gli esiti occupazionali e se oggi esiste una correlazione tra il tipo di lavoro sperimentato durante l'Alternanza Scuola-Lavoro e la successiva configurazione formativa e professionale del tirocinante.
L'analisi, avvenuta attraverso l'invio di questionari ai protagonisti (tirocinanti, docenti tutor e tutor aziendali) e lo studio di banche dati e archivi, ha creato un profilo nitido degli interessati e ha prodotto precisi riscontri alle domande poste e alla base della ricerca.
Dal punto di vista dei tirocinanti, la valutazione globale nei confronti dell'esperienza è stata positiva; i giovani hanno sottolineato come essa abbia migliorato le loro capacità di organizzazione, concentrazione, impegno nello studio, puntualità e capacità di rapportarsi con gli argomenti trattati a scuola e con i docenti.
Il tirocinio per molti è stata anche occasione di orientarsi e riflettere sul proprio percorso di studi e sulle proprie aspettative future, momento critico di consapevolezza anche in relazione a ciò che non si vuole perseguire.
Parlando dell'opinione dei docenti tutor, si evince la soddisfazione nei confronti del progetto e di come abbia comportato negli studenti un miglioramento delle capacità operative e di quelle relazionali, in sostanza confermando quanto espresso dagli studenti.
A testimoniare e confermare in maniera diretta questo gradimento durante il convegno è il dirigente scolastico dell'IIS di Macerata, scuola Polo per l'Alternanza Scuola-Lavoro, prof. Maurizio Settembri, il quale ha posto in evidenza l'importanza del progetto quale mezzo per motivare i ragazzi e opportunità per quest'ultimi di valutare la loro futura formazione scolastica e lavorativa attraverso l'esperienza diretta; inoltre ha sottolineato come l'Alternanza Scuola-Lavoro trovi consensi anche tra i docenti e i genitori degli alunni, con richieste di continuazione dello stage nel periodo estivo.
I tutor aziendali hanno manifestato un giudizio positivo verso il progetto in quanto lo stesso consente agli studenti di acquisire consapevolezza sul mondo del lavoro, offrendo la possibilità di affiancare le conoscenze pratiche a quelle scolastiche; la criticità principale che è emersa è, tuttavia, relativa alla brevità del tirocinio.
La ricerca rivela che esistono casi, per quanto minoritari, in cui il tirocinante, conclusa la propria formazione scolastica, continua ad avere rapporti con l'azienda ospitante attraverso contratti di lavoro o ulteriori stage.
Ovviamente l'Alternanza Scuola-Lavoro non deve essere vista esclusivamente come un'eventuale possibilità di futura assunzione da parte degli studenti (come ha specificato nel suo intervento la prof.ssa Paola Nicolini, docente dell'Università degli studi di Macerata) ma piuttosto come strumento per arricchire la propria formazione professionale, come occasione per fare esperienza e per accrescere le capacità di problems solving, attraverso la risoluzione di problemi diretti senza restare alla sola teoria dei libri di testo scolastici.
Un altro punto che è emerso durante l'evento è il sentimento di precarietà che attanaglia i giovani studenti e di come sia vissuto come una situazione prettamente negativa perchè collegata direttamente alla crisi economica. La prof.ssa Nicolini ha spiegato che bisognerebbe pensare alla transitorietà del lavoro con più naturalezza, sviluppando la capacità di adattarsi ai cambiamenti e la flessibilità richiesta dal mercato del lavoro senza aver paura di lasciare il certo per l'incerto.
Opinione condivisa anche dal Vice Presidente della Camera di Commercio di Macerata dott. Mario Volpini che ha invitato a sviluppare la multifunzionalità insita nei giovani ma anche a creare strumenti che consentano e sostengano il cambio di lavoro, sottolineando come l'impresa, anche se la tipologia di contratto è a tempo determinato, investa comunque sul dipendente.
In conclusione del convegno, la dott.ssa Lorenza Natali, Responsabile dell'Area Promozione della Camera di Commercio di Macerata, ha indicato l'esperienza Alternanza Scuola-Lavoro come portatrice di valori quali condivisione, collaborazione, relazione tra soggetti (imprese, scuole, persona) e adesione alle istanze del territorio; riferendosi ai soggetti, ha sottolineato l'importanza fondamentale della persona, punto centrale ed elemento fondamentale per superare la crisi; l'individuo deve essere valorizzato per le proprie capacità e competenze.
Infine ha posto l'accento sul territorio non inteso solo come spazio geografico bensì anche come strumento per formare interessi collettivi, identità, luogo dove nascono le imprese, protagoniste importanti, "fabbriche di conoscenza" che, congiuntamente alla scuola, formano l'individuo.
Uno studio, dunque, dai risultati in chiaroscuro, positivo nel suo percorso e nelle sue aspirazioni, capace di confrontarsi con una realtà difficile e di coglierne le contraddizioni legate alla disponibilità da un lato ad accogliere i giovani e a collaborare per la loro formazione ma senza possibilità, nella maggior parte dei casi, di poterne sviluppare le potenzialità attraverso un rapporto successivo, sia per la crisi economica contingente sia per le oggettive dimensioni di gran parte del tessuto d'impresa del Paese e, non in ultimo, con un dimensionamento della retribuzione di gran lunga insufficiente a garantire la giusta autonomia di vita al giovane dipendente.